Questo Arcano è tra quelli più curiosi, visto che è stato da molti rinominato, erroneamente, come “La Morte”, e pensando che ci si riferisca alla morte fisica.
Certamente, nella tradizione popolare, lo scheletro che impugna la falce è da sempre associato alla morte, ma questa Lama deve essere in realtà chiamata “l’Arcano Senza Nome”.
A ben vedere, infatti, non si può considerare questa figura come un vero e proprio scheletro: è di colore rosa. e chiaramente non sono solo ossa quelle raffigurate. Se ne deduce perciò si tratta di una figura viva e in movimento.
Il suo significato
L’Arcano XIII invita a tagliare i ponti con il passato e ad iniziare un importante lavoro di pulizia. E’ il simbolo di una profonda trasformazione e di un cambiamento radicale.
Il presentarsi di questa carta simboleggia un profondo processo di liberazione nel quale non si accettano più inutili limitazioni, schemi obsoleti e limiti della mente. Ogni legame di dipendenza viene tagliato in modo da riconquistare finalmente la libertà perduta.
Le stesse teste mozzate rappresentano un taglio da dare ai propri legami. Nello specifico, rappresentano la madre ed il padre. Potrebbe corrispondere alla morte fisica di uno dei due, o di entrambe. Ma non necessariamente. Normalmente ne indica il distacco, il taglio del cordone ombelicale. Il riscattarsi dalla figura genitoriale permette di elevarsi, di aprirsi a nuove realtà, di evolvere e di realizzare il proprio cammino spirituale.
Da non sottovalutare inoltre l’osso con i sette fori sul fondo del campo. Esso è simile ad un flauto, e rappresenta il soffio divino che dà alla Luce. In sostanza, la nascita della vita spirituale.
Pertanto, piuttosto che riferirsi alla morte fisica, questo Arcano si rivolge a quella parte di sè che sta per morire, per lasciare spazio al Sè superiore, all’evoluzione dell’Anima.